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Battaglia della Chiusella





Battaglia della Chiusella



Da alcuni anni il 23° Reggimento Dragoni organizza, con la collaborazione del Comune di Romano Canavese, delle Organizzazioni Romanesi e dell'Armée d'Italie, nonché grazie all'assidua presenza dei gruppi di reenactors Canavesani la rievocazione della "Battaglia della Chiusella", fatto d'arme che avvenne il 26 maggio 1800, poco dopo l'entrata delle truppe francesi in Ivrea. Nel 2005, grazie al supporto ricevuto e al coinvolgimento di svariati gruppi del nord Italia si è superato il numero di 100 interpreti la ricostruzione, nel 2006 circa 200 figuranti e nel 2008 280 figuranti inserendosi fra le maggiori rievocazioni italiane del periodo napoleonico.


Cenni storici


Durante la Seconda Campagna d'Italia, dopo aver valicato il Gran San Bernardo, superato il forte di Bard e preso la città di Ivrea il 22 Maggio 1800, l'Armée de Réserve si schiera a controllo della strada per Vercelli e oltre il Ponte Canavese (Ponte Vecchio) a fronteggiare la linea di difesa degli Austro-Piemontesi attestata lungo il Chiusella, da Baldissero a Cerone. L'intenzione del Primo Console Napoleone è di far credere agli Austro-Piemontesi, che sbarrano la strada verso Torino e Milano, di voler prendere la capitale Piemontese, mentre in realtà il suo obiettivo è quello di far convergere le truppe nemiche a difesa di Torino per potersi recare celermente su Milano e quindi aggirarle a Sud. Per questo motivo Bonaparte, non ancora giunto in Ivrea, aveva già dato ordine affinché la Divisione Watrin attaccasse il nemico attestato presso il ponte sul Chiusella nelle vicinanze di Romano. Il 26 Maggio 1800 i 6000 uomini del generale Lannes entrano in contatto con i 6000 fanti e 4000 cavalieri Austro-Piemontesi del Feld Maresciallo Haddick. I quattro cannoni dell'esercito Austro-Piemontese posizionati sul ponte riescono a respingere gli attacchi della 6eme demi-brigade francese per tutta la mattina del 26. Lo stesso giorno gli uomini della 6eme demi-brigade riescono a guadare il fiume in un punto a valle del ponte ma vengono fermati dalla cavalleria nemica. Con l'intervento della 40eme e della 22eme demi-brigade e del 21° Cacciatori e 12° Ussari che avevano guadato il fiume a monte del ponte, su indicazione dell'allora capitano Giacomo Pavetti, i Francesi riescono a sfondare e a costringere gli Austro-Piemontesi alla ritirata. Il 27 Maggio i Francesi entrano a Romano Canavese e gli Austro-Piemontesi si attestano sulle alture di Montalenghe in modo da coprire la ritirata del resto delle truppe dietro la più difendibile linea rappresentata dal torrente Orco.





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